Il fervore del trappista isolato dal mondo (…) Il riserbo naturale di Pierre Godet –
che non fu mai né mai sarà un artista di carriera –
gli ha valso un destino a spirale, che va dall'esterno fino al centro:
New York, Bruxelles, Le Havre, Dieppe, Cherbourg, Pierre Godet è fauvista tra i fauvisti, senza
nulla di convenzionale. (…) Dipingere è per l'artista una necessità, "un'ossessione" perpetua, alimentata dall'esigenza della sincerità che si oppone costantemente alle piccole abitudini, alle pennellate sapienti, alle approssimazioni. Ogni tela incarna il nuovo avversario della sua lotta solitaria che intraprende come un guerriero contro venti e tempeste. (…) Riconosciamo in Pierre Godet il fervore del monaco trappista che si isola dal mondo per meglio cernere l'universo reale. Daniel FLEURY,
Critico d'arte |
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